GAETANO PESCE E’ BELLO CONTINUARE

GAETANO PESCE E’ BELLO CONTINUARE

GAETANO PESCE E’ BELLO CONTINUARE

“Circa trenta anni fa cominciai a fare dei disegni, non più su carta, ma con resina su resina. Quello fu il tempo in cui iniziavo a pensare che la carta, quale supporto del disegno, era, nella più parte dei casi, obsoleta. In altre parole, la carta, o la tela, come supporto del disegno o della pittura, appartiene a altri tempi. Per questo cominciai a sperimentare la resina poliuretanica come supporto delle mie rappresentazioni (e per i soggetti stessi). Le prime “Pelli” sono dei primi anni novanta e da allora non sono state alterate dal tempo. Molte sono in collezioni in giro per il mondo, e alcune, anche le più recenti, con mia soddisfazione, sono esposte a Milano nella Galleria Luisa Delle Piane”

Gaetano Pesce, New York, Ottobre 2022.

Correva l’anno 1997 quando Luisa Delle Piane incontrò l’Architetto Gaetano Pesce e affascinata dal suo modo di utilizzare le resine decise di presentare per il Salone del Mobile del 1998 la mostra “Pelli Industriali”. Per la prima volta Gaetano Pesce esponeva disegni montati a muro realizzati con la resina e soprannominati “pelli” per la loro lucentezza e flessibilità. Queste pelli furono realizzate da Gaetano Pesce per provare un materiale mai testato prima in questo tipo di applicazione, e ben presto l’Architetto si rese conto di utilizzare le resine nel modo in cui altri avevano utilizzato per secoli la carta, imparando a disegnare con un materiale completamente nuovo e individuando così un ponte tra passato e futuro. Le “pelli” possono essere viste come ritratti, mappe, paesaggi o ogni tipo di iconografia esistente sin dai tempi dell’affresco e delle vetrate policrome, ma nelle quali è importante comprendere la ricerca della loro contemporaneità e l’emergenza di comunicare un messaggio. Da allora l’architetto Gaetano Pesce non si è mai fermato, conducendo una continua ricerca sui materiali originali, sulle forme e sulle tecniche di costruzione che possono adeguatamente esprimere il tenore di vita della fine del ventesimo secolo e dell’inizio del ventunesimo, il consumismo, l’urbanità, la facilità di accesso all’informazione e quant’altro, incoraggiando allo stesso tempo i valori umanistici per il futuro.

Dopo 25 anni dal loro primo incontro e 24 anni dalla mostra “pelli industriali” Luisa Delle Piane e Gaetano Pesce si ritrovano a Milano con il desiderio di condividere nuovamente il loro entusiasmo nel promuovere l’arte e il design, da qui il titolo “è bello continuare” mostra che inaugurerà il 17 Novembre 2022 presso la Galleria Luisa Delle Piane. In mostra 12 “pelli industriali” realizzate dal 1995 ad oggi, tra queste “fish skin” inedita e mai esposta prima .

Il lavoro dell’Architetto Gaetano Pesce è ricco di colori e caratterizzato da una miscela improbabile di praticità e utopia , elementi che hanno conquistato i più importanti musei al mondo che hanno acquisito  le sue opere nelle collezioni permanenti, tra questi The Museum of Modern Art e The Metropolitan Museum of Art di New York City, il San Francisco Museum of Art, il Victoria e Albert Museum di Londra, il Musee des Arts Decoratifs e il Centre Geoges Pompidou di Parigi, nel 2016 la pelle “Ritratto di quello che non guarda (o almeno così sembra)” è entrata a far parte della collezione dei ritratti del Corridoio Vasariano (Firenze).

MIART 2022

MIART 2022

MIART 2022

In occasione di MiArt 2022 Galleria Luisa Delle Piane mette in dialogo il lavoro progettuale di tre designer: Alessandro Mendini, Gaetano Pesce e Matteo Pellegrino.

La collezione I tre Primitivi progettata da Alessandro Mendini e realizzata da ALPI nel 2018 si compone di tre mobili contenitori, dalle forme scultoree, rivestiti in ALPI wood Pointilisme, materiale progettato dallo stesso Mendini. Ogni mobile è realizzato in edizione limitata di tre esemplari.

Il percorso progettuale di Gaetano Pesce è rappresentato attraverso una selezione di pezzi, alcuni realizzati in edizione limitata come la lampada Osso realizzata in 10 esemplari, ed altri prodotti in collaborazione con aziende italiane tra cui Bernini, Meritalia e Zerodisegno.

Con il progetto Souvenir, presentato per la prima volta al pubblico in questa occasione, Matteo Pellegrino approfondisce la sua ricerca sullo sviluppo e l’utilizzo di resine, schiume poliuretaniche e siliconi, questa volta utilizzati come medium per legare insieme frammenti di roccia Carparo, dando vita ad una collezione di vasi e contenitori dalle forme primitive.

 

NOMAD ST MORITZ 2022

NOMAD ST MORITZ 2022

NOMAD ST MORITZ 2022

Galleria Luisa Delle Piane in occasione di questa edizione di Nomad St Moritz presenta una selezione di arredi storici e contemporanei.
Particolare risalto è stato dato al lavoro di Ettore Sottsass con vari esempi del suo pensiero creativo come la Cassettiera Bastonio progettata per Poltronova, i Totem in ceramica realizzati in edizione limitata da Bitossi, Il lampadario Lampros per Stilnovo, la consolle Review Revolution, il Tavolino Omino, pezzo unico per Design Gallery e la veilleuse in vetro Solo. Di Nanda Vigo il Cronotopo, produzione Driade 1971 e la lampada Goldengate, Arredoluce 1970, che illumina tre ceramiche di Fausto Melotti. Le due lampade con struttura a gabbia fanno parte della collezione Ossi di Seppia, realizzata da Andrea Branzi ed editate dalla Galleria in edizione unica. Sul camino l’opera Caverna realizzata da Giovanni De Francesco appositamente per questa edizione di Nomad.

 

MIART 2021

MIART 2021

MIART 2021

ANDREA BRANZI
In occasione dell’edizione di Miart 2021 “Ossi di Seppia”, inedito progetto dell’architetto Andrea Branzi (Firenze, 1938). Sette strutture luminose, pezzi unici, racchiudono i segni distintivi del linguaggio poetico dell’architetto. Contrappesi, ganci, carte, piattelli e bastoni in bamboo si muovono all’interno di una griglia metallica, racchiudendoli in quello che può sembrare un piccolo paesaggio domestico.

“Ossi di seppia, lampade fragili; un design provvisorio e luminoso. Palloncini galleggiano tra gabbie e cartocci delicati come lanterne cinesi o meduse. L’illuminotecnica diventa una festa dedicata e variopinta che entra come farfalle dentro al nostro habitat. La tecnologia diventa provvisoria ed evanescente come lucciole d’estate.”

– Andrea Branzi, gennaio 2020

GINO MAGGIONI
Luigi “Gino” Maggioni (1898 – 1955) è stato un architetto italiano noto per il suo importante contributo nell’ambito dell’architettura di interni e dell’arredamento.
A partire dal 1925, su commissione di Gaetano Borsani, dà un’impronta nuova e internazionale all’Atelier di Varedo: il design dei suoi prodotti si impone ad una modernità orientata alla valorizzazione dell’impianto geometrico, alla semplificazione dell’apparato decorativo e dell’intaglio, nonché alla sperimentazione di una modularità compositiva dei volumi. Dal 1926 al 1928 l’architetto sviluppa con costanza di metodo fasce decorative dai motivi astratti, i cui cerchi e volute si delineano sulle superfici di ante e pannelli assieme a fastose bordure. L’armadio, la cassettiera e la toilette esposti a questa edizione di Miart 2021 sono esemplificativi di questaproduzione. Il giovane Osvaldo Borsani verrà profondamente ispirato dall’atmosfera culturale e di innovazione di quegli anni.

NANDA VIGO
L’esposizione presso Miart 2021 prevede una selezione di arredi disegnati a partire dagli anni ’70 dalla celebre designer, artista e architetto Nanda Vigo (1936 – 2020). Lo specchio, il cromo, il vetro e la fonte luminosa a neon sono elementi che caratterizzano e accomunano i prodotti in mostra, iconiche produzioni che esaltano quello che è stato l’eclettico immaginario creativo dell’architettoVigo. Unica opera a parete è “Genesis” (2005), che affiancandosi alla lampada “Goldengate” (1970) e ad una selezione di complementi d’arredo, esalta con una particolare cromaticità ed effetti di luce l’incredibile sensibilità artistica con cui viene ricordata l’autrice.

 

FUORISALONE 2021 – QUASI VUOTO

FUORISALONE 2021 – QUASI VUOTO

FUORISALONE 2021 – QUASI VUOTO

Il vuoto è un corpo, non un’assenza.
 E’ un corpo dalle infinite possibilità tra cui, la principale, quella di essere mutevole, nello spazio.
 E’ un corpo che può contenere un altro corpo.
 E’ un corpo che può arrivare a coincidere fisicamente con il suo opposto ed esserne così in comunione.
Il vuoto ha bisogno di un limite per essere percepito altrimenti è solo spazio, senza qualità. Il limite è ciò che definisce il vuoto
 e allo stesso tempo lo rende visibile.
 II limite mostra l’invisibile,
 senza farne parte e allo stesso tempo
 è assolutamente necessario, vitale.

Davide Pizzigoni

Lavori dell’Autore di vario formato occupano lo spazio della Galleria in un susseguirsi di pieni e di vuoti. Le opere non sono concluse in se stesse e nelle loro forme, bensì continuano nel luogo che rivelano attraverso il proprio corpo; sono costituite da una parte solida, quella della materia con cui sono realizzate e di una parte eterea che è il vuoto, lo spazio vuoto. Vedere ciò che sta tra le cose, andare oltre lo sguardo e vedere con la mente ciò che è apparentemente invisibile è l’invito che Davide Pizzigoni e Luisa Delle Piane vogliono fare con questa mostra.